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Il fotovoltaico fa “boom” in Bangladesh

27 Ottobre, 2014

(Rinnovabili.it) – Perché nessuno parla della rivoluzione del fotovoltaico in Bangladesh? La risposta è semplice: si tratta di un mercato piccolo e di uno Stato che certo non è una grande potenza economica. Tuttavia, anche se non si può paragonare la capacità totale del Bangladesh con quella della Germania, della Cina o degli Stati Uniti, non si può negare che il Paese abbia fatto passi da gigante nel settore dell’energia solare.

 

L’ultima notizia racconta di un prestito accordato dalla Banca mondiale al governo, con l’intenzione di finanziare 480 mila impianti SHS (Solar Home Systems). Dato che i nuclei familiari in Bangladesh contano in media 5.6 individui, si tratterebbe di energia solare per circa 2.7 milioni di persone. Ma si tratta soltanto dell’ultimo balzo in avanti del fotovoltaico nel Paese: è dal 2010, infatti, che esso procede a spedito verso un futuro rinnovabile. Merito del lavoro di Grameen Shakti una organizzazione non profit impegnata nell’ampliare l’accesso all’energia dei cittadini dello Stato asiatico. Entro la fine di quell’anno, la onlus aveva già installato 520 mila SHS, dando energia a qualcosa come 3 milioni di persone. Oggi Grameen Shakti ha quasi triplicato quell’obiettivo, fornendo la tecnologia solare a 1.5 milioni di abitazioni in Bangladesh, che significa circa 8.4 milioni di persone. Se ai cittadini che beneficiano di questa innovazione in maniera diretta si sommano quelli che indirettamente ne ricevono un vantaggio, tuttavia, il numero sale a 15 milioni: il 10 per cento della popolazione locale.

 

L’organizzazione non fornisce solo la manodopera per montare gli impianti, ma trasmette le competenze tramite 45 centri in cui si opera per fornire le conoscenze utili alla produzione locale dei SHS. Grameen Shakti si occupa dunque della formazione di “tecnici solari”, che aiuta a siglare contratti annuali con i propri clienti per la manutenzione dopo la vendita di un impianto, permettendogli di diventare “imprenditori solari” in un futuro.


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